non depressi ma privi di gioia.......

Si
Come penso la maggior parte delle persone.Ne ho parlato qualche volta con colleghi ed amici o con persone frequentate sul lavoro.In molti hanno avuto questa sensazione e in molti la vedono sugli altri.Passera’

Purtroppo io ero già sulla cattiva strada prima che iniziasse il cinema del covid... amici sempre meno, e cmq i pochi rimasti tutti fidanzati sposati con uno due tre figli, ferie ormai era un arrabattarsi di scuse per non ammettere che ormai non avevo più nessuno con cui passarle...il covid ha fatto solo esplodere la cosa, con la curiosa sensazione che durante il primo lockdown fossimo un po' tutti sfigati allo stesso modo. Vediamo se dopo l'imminente vaccino almeno il modo massaggifero mi regalerà qualche emozione

È il sentimento che meglio esprime lo stato in cui si trova la maggior parte di noi, sto virus del menga ci ha tolto la voglia di vivere la nostra vita lasciandoci solo la sopravvivenza. Torneremo alla normalità sicuramente, ma temo cii vorrà molto tempo

“Ad maiora semper”!
Sono felice di poter rispondere a questo articolo , come sono felice di poter fare tanti altri cose. Purtroppo no è stato concesso a tutti . Sono felice che sono riuscita sopravvivere come attività, imprenditori sanno di cosa sto parlando. Adesso dobbiamo pensare il futuro. Il modo di vivere si sta cambiando, ma anche si aprono altri diversi opportunità. Cerchiamo di andare “verso le cose migliori sempre”! Tanto salute e buona fortuna a tutti noi. 

Cosa potrei dire ...credo che questa conseguenza potrebbe rivelarsi come dici tu caro Andry...ma non in tutte le persone...credo che tutti quelli che se ne sono fregati dal primo giorno ad ora bhe , credo che per loro non cambierà nulla, irrispettosi delle regole, bastava seguirle e forse a quest'ora eravamo meno depressi noi che abbiamo rispettato dal primo giorno...a me è mancato poco che non andassi in ospedale, e  non so come sarebbe andata...posso raccontarlo e questa per me è una vittoria...comunque posso confermarti che quello che hai scritto e decisamente vero. 

Ormai è passato più di un anno dall'inizio di questo triste scampolo della nostra vita, purtroppo per molti è stato il termine, per molti questa pandemia li avrà segnati per il resto della vita a causa della scomparsa di persone a loro care, per altri che hanno vissuto questo periodo in modo superficiale sarà stato solo una parte scomoda della loro vita, per la maggior parte delle persone penso che il ricordo di questo triste periodo rimarrà impresso per sempre nella loro testa e nel loro animo come un periodo malinconico, triste e soprattutto in molti ricorderanno i momenti vissuti in solitudine senza la presenza delle persone a loro più care.

È la stessa cosa di ciò che, qualche decina di anni fa, Giorgio Gaber ha descritto nella canzone "Lo shampoo".

Io credo nelle capacità del genere umano di adattarsi ai cambiamenti, certo chi più chi meno, ma in generale, nel mio piccolo non ho mai provato questo senso di stagnazione e di vuoto a causa della pandemia. Certo quando sei costretto a tenere chiuso lo studio e a non lavorare subentra un po’ di malessere ma il mio sguardo è sempre rivolto avanti ed alla gestione del presente. Non ho mai attaccato al balcone le famose scritte “andrà tutto bene” ... ma è un motto che ho sempre cercato di vivere dentro di me, qualsiasi cosa succeda, anche nelle difficoltà la vita va avanti. Bisogna crederci, bisogna vivere giorno dopo giorno cercando nuovi ed altri stimoli per andare avanti

Questo articolo fu scritto 1 anno fa, quando, tra notevoli difficoltà e non pochi dubbi,si intravedeva l'inizio della fine.Il 2020 fu ben +terribile perché non si conosceva e non si era mai VISSUTO in una pandemia. Tutti la consideravamo un fenomeno storico, epoche in cui le conoscenze mediche erano agli albori e la tecnologia attuale, se raccontata a qualcuno che vissuto nel 1945 (non andiamo oltre)poteva essere vista come un delirio di fantascienza o una barzelletta alla Wells. Noi abbiamo avuto una certezza:questo incubo sarebbe finito +o meno presto, forse troppo tardi per coloro che vedono un mondo veloce e frenetico,sicuramente con i giusti tempi per chi ha visto nelle tregue, ovvero i passaggi di colore,dei spiragli di speranza. Io nei momenti di pausa forzata,ho potuto organizzare la mia vita con impegni portati a termine perché ho avuto sovrabbondanza di tempo per me e ho saputo sfruttarlo...non ho mai languito né ho attraversato il male oscuro dell'apatia ,mi sono concesso di poter RESPIRARE senza ansimare e riflettere con maggiore calma e profondità. Ho saputo reagire raccogliendo le mie forze per essere migliore domani ,solo il silenzio fa comprendere meglio se' stessi. Per non sbagliare in futuro.