Quello che conta....

Caro Robertodev19,  non mi trovi d'accordo sul fatto che se fossimo tutti felici si farebbero meno massaggi... Se lo hai fatto perché in quel momento era una cosa appagante e che ti dava emozione, nulla di male anzi... Il mio articolo fa riferimento anche al godersi la vita a pieno, scegliendo di fare ciò che ti piace non quello che altri ci impongono, di vivere concedendoci anche spazi x noi, che siamo in primis quelli che x amare e fare felici chi amiamo dobbiamo prima di tutto star bene con se stessi... E anche un massaggio può essere un modo x amarsi di più, non deve x forza colmare un vuoto ma essere un valore aggiunto alla vita che ogni giorno ci sobbarca di mille impegni e responsabilità.... Un ritaglio di tempo x godersi momenti di Gioia.... Hai trascorso la tua vita facendo quello che ami???Tra le mie domande c'era anche questa, e se x molti il massaggio dona momenti di felicità perché indubbiamente è molto meglio di altri vizi, che male c'è???

Il treno della vita passa solo una volta e non bisogna perderlo.
Io posso dire che certe occasioni le ho sfruttate e certe non ho avuto il coraggio di azzardare. Mi ritengo felice lo stesso.

E come canta Vasco

“Quante cose son cambiate nella vita
Quante cose son sempre così
Quante volte ho pensato è finita
Poi mi risvegliavo il lunedì
Quante volte ho pensato nella vita
Voglio fare quello che mi va
Poi le cose mi sfuggivan tra le dita
E arrivava la realtà
Quante cose son passate ormai
Quante cose che non torneranno mai”

Ciao Serena, buone vacanze anche a Te.
No, la mia risposta è no ad oggi, ma spero di avere la seconda parte della vita per farlo diventare un Si.
Buone vacanze a Tutti

La tua domanda è impegnativa.
Credo che ci siano due modi di affrontare la vita.
Il primo è "consumarla": "carpe diem", dicevano gli antichi, cogli l'attimo perchè non torna più. E  attaccandoci ad emozioni che non mantengono mai quel che sembrano promettere, veniamo erosi da un inesorabile senso di incompiutezza.
E' questo anche il contenuto della drammatica canzone di Vasco citata da Homer82.  Si entra così, spesso,  in un circolo vizioso (da qui l'accezione negativa del termine "vizio"): cerchiamo la ripetizione seriale di cose che , al fondo, non portano a nulla.  Questo mi permette di accogliere quella che secondo me è la giusta notazione di Robertodev.
Il secondo è cercare nella realtà qualcosa che sia davvero all'altezza del cuore, che non è la sede dei sentimenti, è molto di più. Il cuore è uno strumento fantastico, più sofisticato dei più moderni apparati elettronici. Quando qualcosa non va la spia si accende. Senza inganno. E non decidiamo noi cosa faccia accendere la spia. Possiamo, al più, far vinta che non sia accesa,  o riempirci di cose per non guardarla. Ma lei rimane accesa.
Sant'Agostino ripeteva agli amici: "Ama e fa quel che vuoi".
Il lavoro della vita è capire che "quel che vuoi" non è quel che pare e piace. Ma è quel che vuole il tuo cuore.
Il lavoro della vita è capire che dentro quell' "ama", c'è dentro anche un sacrificio (lo sanno bene le mamme che si svegliano di notte quando il bambino piange!).  
Seguire il cuore, spesso, è andare contro corrente.
Perchè tutto, oggi più che ieri, ti dice: "carpe diem!"...
Ed io che risposta ti do? Che sono in cammino, al lavoro, per seguire, tentativamente,  il mio cuore!
     

Cara Serena,è strano e anche un po' divertente questa nostra divergenza su ciò che conta davvero.Io, massaggiato, dovrei essere il gaudente mentre tu, la massaggiatrice, dovresti essere quella che mette al primo posto il dovere visto che fai un lavoro in cui la disciplina e la determinazione sono fondamentali. Io credo che la realtà sia proprio questa: che io sono un gaudente un po' ipocrita che predica bene e razzola male e che la vita, con buona pace di quelli che vogliono dire "pane al pane" è una grande rappresentazione teatrale. Roberto

bhe che dire mia cara Dsre...se guardo il passato posso dirti si,ho sempre messo al primo posto la famiglia,da ragazzino lavoravo e quello che guadagnavo serviva ad aiutare i miei genitori,ero felice lo stesso anche con pochi soldi in tasca, e amavo quel lavoro che mi permetteva di conoscere ogni giorno gente nuova ..poi quando è passato il treno ho deciso di prenderlo a volo per lasciare quel piccolo paese e arrivare nella grande metropoli,ho sfruttato tutte le opportunità che la vita mi ha regalato,ho realizzato tanti sogni nel cassetto,a volte mi incasinavo un pò la vita ma ho sempre soppesato tutte le cose che facevo o che avrei dovuto affrontare...ero felice ....poi ho conosciuto questo mondo del massaggio emozionale,l'ho conosciuto in un momento delicato ,forse l'unico momento no della mia vita,in quel momento ho iniziato a vivere queste emozioni che mi regalavano le dolci fanciulle che conoscevo,e mi sembrava rinascere ogni volta ...l'ultima domanda  poichè essendo un pò  testardo non cè mai stato nessuna cosa o persona che sia riuscita a bloccarmi nelle mie scelte di vita..e comunque la famiglia sempre al primo posto perchè secondo me è l'unica cosa che conta ...buone vacanze a te Dsre un dolce bacio ...Pegaso

Cara Dsere,
qualsiasi risposta a questa domanda dovrebbe essere contestualizzata.
Dipende tutto dall’ambiente in cui la persona ha vissuto e vive, dai valori sociali, dai valori religiosi, ecc. Una persona di fede risponderebbe certamente di sì, chi ha vissuto in un ambiente competitivo risponderebbe di no. Mille situazioni, mille comportamenti. E’ difficilissimo rispondere sì o no
Visto che tu hai sollevato la questione mi piacerebbe conoscere la tua risposta.

Riprendendo le parole di Serena :si può essere felici in tutti i contesti della vita, che sia una riunione di condominio, l'ambiente di lavoro, una visita in ospedale, dal meccanico, dall'ipermercato ecc.Come vedete ho citato esempi di luoghi nei quali si svolgono e si risolvono incombenze +o meno urgenti, infatti io un approccio molto particolare in tutte le situazioni:cerco di godermi i momenti e soprattutto i dettagli. A me basta guardare l'edificio, la stanza,l'arredamento ,coloro che stanno svolgendo la loro mansione quotidiana, anche la strada e il traffico....tutto questo insieme mi porta serenità perché ho qualcosa a cui pensare e riflettere. Non è una cosa da poco perché la felicità è fatta di tanti piccoli momenti, felicità significa stare bene anche con le difficoltà contingenti. Non posso dire che la mia vita è perfetta, anch'io ho avuto le mie delusioni e miei rimpianti, oltretutto la mia esistenza è sempre stata costellata da eventi durissimi tanto è vero che mi sono assuefatto alla durezza:cerco sempre obiettivi +difficili, senza scappatoie e inganni, voglio "gustarmi"le difficoltà e a volte anche i pericoli ma testardamente voglio arrivare. Per poi ricominciare, sono felice se supero i miei limiti e non per egoismo, anche per coloro che mi sono a fianco. 

Serena, penso che in pochi possano rispondere compiutamente "si" a tutti i tuoi quesiti.
Non perchè non si possa essere felici anzi, ne abbiamo bisogno, altrimenti che cos'è la vita?, solamente un passare le giornate in modo piatto, e questo anche se si ha famiglia, figli, un buon lavoro, etc.
La felicità non dipende tanto da ciò che ci circonda ma dalla nostra mente.
Si può ricercare anche in una minima cosa e ciò significa essere positivi sempre, rialzarsi da soli quando si cade ed essere più forti di prima, e magari riusciamo a contagiare che abbiamo vicino,si perchè nella vita siamo caduti tutti, anche più volte.
La debolezza della mente è la vera infelicità, l'essere negativi non può portare a nulla ed allora ecco, restando in tema, anche un bel massaggio emozionale può aiutare.
Lo ripeto, si perchè ricordo di averlo già scritto in altra occasione, il film "La ricerca della felicità" è un'ode a tutto questo, a ciò che la nostra testa, la nostra volontà, riesce ad indirizzare le noste giornate.
E guardiamo sempre al domani come un giorno migliore.