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Cronache dal mondo thai di Milano

Racconti - 23/10/16 - Autore: zagor
CAPITOLO UNO
L'Arbre magique di Bangkok
 
Bisognava lanciarsi e io (parecchi mesi fa ormai) mi sono lanciato. Il mondo thai mi affascina e i ladyboy ne fanno parte. Ho assaggiato il Som Tam col pla rah e il suo terrificante retrogusto di pesce andato a male, ho assaggiato il sapore ancora più indigesto delle balle più spudorate... che sarà mai un ladyboy? La mia virilità occidentale non ammette cedimenti, vado solo a dare un occhiata. Chiamo, suono, salgo all'ultimo piano e mentre l'ascensore arranca il cuore vorrebbe scendere.

La stanza di Tiffany è super incasinata. Chi ha dimestichezza con le thai sa bene che i cumuli di vestiti sono nella norma, ma qui un po' da fastidio. Anche il letto non è proprio fresco di bucato. Nella stanza vicino c'è la mamasan che parlotta con altre thai... oh mamma... se ne conosco anche solo una sono rovinato.

Ma Tiffany evita ogni possibile incontro chiudendo subito la porta della stanza. Ä? in lingerie nera e bisogna ammettere che è uno spettacolo. Se non fosse per il timbro della voce giureresti che è una thai girl di 22 anni (così dichiara lei). Sa di essere bella. Il suo atteggiamento oscilla tra la simpatia, la timidezza e lo scazzo ironico delle persone viziate. Credo che fuori da lì, quando va in discoteca, se la tiri parecchio. Di indole ricorda a tratti certe thai meneghine super star in cui molti di noi si sono imbattuti. È di Bangkok. Sa poco l'italiano, se la cava con l'inglese ma ogni tanto spara parole misteriose. La prima sensazione è di essere di fronte a una persona incomprensibile: è lì con te ma contemporaneamente è in un suo altrove a migliaia di chilometri. 

Il massaggio non lo sa fare oppure non c'ha voglia ma il risultato non cambia. Fisicamente però è quasi meglio che in foto. Alta, capelli lunghi, mani e piedi più femminili di molte thai che ho conosciuto, seno rifatto benissimo... È donna al 100%... e visto che resta stranamente in reggiseno e slip, il mistero continua mentre tenta il massaggio. Ma poi ci siamo guardati e abbiamo stabilito con gli occhi che era il momento di fare quello per cui lei mette gli annunci sul sito. Si intristisce un po'. Non c'ha nessuna voglia. Si vede lontano un miglio. Forse è colpa mia, che l'ho subito buttata sulle chiacchiere e il cazzeggio...  tanto che anche io ho ancora adosso la maglietta e le calze, come nei film porno tedeschi. Riluttante si spoglia e mentre si sistema sul letto ho capito il significato della parola ladyboy: una ragazza che prova vergogna per quello di cui la Natura l'ha attrezzata. Io credo che se potesse non si leverebbe mai gli slip ma poi sa anche che se scelgono lei è proprio per la curiosità di vederla nel suo duplice formato. 

Eccola qui, come mamma l'ha fatta. C'è una cosa che stona. Anche un cieco lo vedrebbe. Sembra stoni più a lei che a me. Tiffany non ha alcun rapporto con la sua briciola maschile, un arbre magique appeso lì senza vita, per nulla inquietante, solo un po' triste, fuori luogo su quel fisico, come può esserlo una capra in un night... e infatti lo tiene il più possibile al riparo da sguardi indiscreti, persino dal suo... solo che nel bel mezzo della nostra "laison" la Natura biologica del ragazzo che è in lei si è fatta sentire e l'arbre magique si è improvvisamente svegliato... ma anche qui nessun rischio per la mia virilità, nessuna decisione da prendere. Lei si comporta da donna, non propone, finge di non averlo, lo ignora e basta. 
Così alla fine lei si ricopre e io scopro che di sperimentare non mi importa nulla: sono stato sorpreso solo dalla sua parte femminile. L'arbre magique è un appendice priva di interesse anche per me: non c'è attrazione e non c'è repulsione. È un "chissene frega" totale. 

Bilancio della visita? 
Ho passato un oretta con una ragazza intelligente,  molto bella, gentile, distaccata e visibilmente annoiata di quello che fa. Non mette mai fretta, se insisti si lascia andare nei racconti, ma poi improvvisamente perde interesse, si atteggia e non ti vede più, poi torna a guardarti, poi cambia musica sul cellulare, poi diventa curiosa, scherza e ti fa domande, poi cambia discorso...

Solo al momento dei saluti ha fatto una cosa partecipata: mi ha chiesto se potevo abbracciarla. E quando l'ho fatto lei ha posato il capo sulla mia spalla e ci è rimasta un po'. Una cosa carina. Credo lo faccia con tutti quelli che si comportano bene ed è il suo modo di ringraziare del pagamento quando l'incontro è stato civile. O forse è stato solo un gesto cameratesco, una cosa del tipo: "tranquillo, lo so che anche a te non fregava niente di fare quello che abbiamo appena fatto"

La rivedrei? Non in quella stanza. 
Ci berrei una cosa insieme per conoscerla meglio. Senza secondi fini. Sono convinto che in jeans e scarpe da tennis, rilassata, senza l'ansia di avere conferme della sua bellezza o di mostrare timidezza per la sua diversità, darebbe il meglio di sé. Ma è anche vero che moltissime thai, in jeans scarpe da ginnastica e senza l'ansia di fingere di  essere ciò che non sono, darebbero il meglio di loro.

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