Scrivi un commento Chiudi..... Parto & PartyFilosofeggiamenti - 18/11/19 - Autore: dsere - Piace a 7 : 20051Il Dolore ti colpisce in tutte le sue forme… Una fitta leggera, un po’ di amarezza, un dolore che va e viene, la normale sofferenza con cui conviviamo tutti i giorni. Poi c'è un tipo di sofferenza che non riesci ad ignorare. Una sofferenza così grande che cancella tutti gli altri pensieri, che fa scomparire il resto del mondo. E a un certo punto non riusciamo a pensare ad altro che alla nostra grande sofferenza. Come affrontiamo affrontiamo il dolore dipende da noi. Il dolore: ci anestetizziamo, lo accettiamo, lo elaboriamo, lo ignoriamo. E per alcuni di noi il miglior modo per affrontarlo è conviverci. Il dolore… devi aspettare che se ne vada, sperare che scompaia da solo, sperare che la ferita che l'ha causata guarisca. Non ci sono soluzioni né risposte facili. Bisogna fare un respiro profondo e aspettare che il dolore si nasconda da qualche parte. La maggior parte delle volte il dolore può essere sopportato… Ma a volte il dolore ti afferra quando meno te lo aspetti ti colpisce sotto la cintura e non ti lascia in pace. Il dolore… Devi solo conviverci, perché la verità è che non puoi evitarlo e la vita te ne porta sempre dell'altro.” Commenti 31 4 1Commento di STARTRECK - 20/11/19 01:25Ripeto, a memoria, il post di ieri che, evidentemente, è rimasto incagliato nei meandri informatici. Nella contrapposizione pessimistica leopardiana, la felicità è l'intervallo tra due momenti di sofferenza o di dolore. Pertanto, secondo questa concezione, senza il dolore non esisterebbe neanche la felicità. Dal lato pratico, il dolore è il segnale che l'organismo manda per indicare una situazione di pericolo o di disagio. Tuttavia, tale segnale diventa dolore solo nell'interpretazione del cervello che attiverà le opportune contromisure nel limite delle risorse. Quando il segnale è troppo forte per le risorse disponibili, per evitare di compromettere tutto l'organismo, il cervello stacca la spina a tutti i servizi non essenziali riservando a se stesso, al cuore, ai polmoni e ai reni tutte le litste risorse. Tutto il resto viene disattivato, l'organismo entra in una modalità stand-by e tutti gli ulteriori segnali vengono ignorati. Nei manuali di pronto soccorso tale procedura viene correntemente chiamata svenimento. Quale versione preferisci? 4 1 - PM 0 rispostePM - RispondiCerca per nome 0 7 1Commento di Adler - 20/11/19 11:18Il dolore,una condizione di estremo di disagio che accomuna tutti gli esseri viventi...ricordo che uno dei miei libri preferiti era "se questo è un uomo "di Primo Levi in cui raccontava il suo anno di prigionia nel Konzetrationlager di Auschwitz. Parlava della naturale convivenza tra lui e il dolore:quello fisico che comprendeva la fame,il freddo,le percosse,la durezza estrema del lavoro e il tormentoso riposo notturno...poi il dolore come condizione penosa nonché dannosa dello spirito:la morte dei compagni di sventura,degli amici,dei propri cari,la nostalgia della casa (in tedesco Heimweh)della propria identità sostituita con dei numeri marchiati a fuoco sul polso insomma tutto!una sola cosa paradossalmente,ha potuto e voluto preservare grazie al dolore:la sua vita. Difatti non ha mai pensato al suicidio perché i bisogni impellenti in quel mondo feroce ,hanno determinato la sua voglia di vivere e resistere nonostante fosse votato a morte certa nel crematorio;l'importante era trovare sollievo anche per un minuscolo lasso di tempo e illusoriamente lenire il disagio causato dal dolore. Infatti i suicidi avvengono in gran parte dei casi per mo risolvibili,è 7 1 - PM 0 rispostePM - RispondiCerca per nome 0 7 1Commento di Adler - 20/11/19 11:23solo il grado di sopportazione del dolore che determina la prosecuzione o meno della vita di un individuo:deve partire da sé stessi la scelta delle priorità che rendono l'individuo felice nonostante le difficoltà e le avversità della vita altrimenti sarà causa della propria infelicità e di quella altrui... 7 1 - PM 0 rispostePM - RispondiCerca per nome Scrivi un commento ALTRI ARTICOLI CHE TI POTREBBERO INTERESSAREFilosofeggiamenti - 12/01/18 centri massaggio Vs falegnamerie Autore: evacuo Piace a 7 - Commenti: 23Ciao a tutti, mi rivolgo a tutti i clienti che frequentano questo bellissimo sito e che spendono gran parte dei loro stipendi pre Leggi tutto Filosofeggiamenti - 09/03/22 Poemi o recensioni ?? Autore: Pierrot Piace a 7 - Commenti: 20Ciao a tutti/ein questi giorno ho un poco cazzeggiato su MAM leggendo le recensioni più disparate.Ho notato una cosa...appe Leggi tutto Filosofeggiamenti - 30/12/19 Lascio che Sia.... Autore: dsere Piace a 15 - Commenti: 33Ci sono uomini che sanno cosa vogliono, quelli che fanno pazzie soltanto per vederti mezz'ora. Gli uomini che ti sorprendono, Leggi tutto Filosofeggiamenti - 07/12/19 Il valore del voto 10 Autore: Hellover66 Piace a 9 - Commenti: 30Leggo le prime 10 recensioni : Ci sono 14 dieci su 20 voti. (e 2 nove) Ma se prendono quasi tutte 10 che valore ha il voto Leggi tutto
31 4 1Commento di STARTRECK - 20/11/19 01:25Ripeto, a memoria, il post di ieri che, evidentemente, è rimasto incagliato nei meandri informatici. Nella contrapposizione pessimistica leopardiana, la felicità è l'intervallo tra due momenti di sofferenza o di dolore. Pertanto, secondo questa concezione, senza il dolore non esisterebbe neanche la felicità. Dal lato pratico, il dolore è il segnale che l'organismo manda per indicare una situazione di pericolo o di disagio. Tuttavia, tale segnale diventa dolore solo nell'interpretazione del cervello che attiverà le opportune contromisure nel limite delle risorse. Quando il segnale è troppo forte per le risorse disponibili, per evitare di compromettere tutto l'organismo, il cervello stacca la spina a tutti i servizi non essenziali riservando a se stesso, al cuore, ai polmoni e ai reni tutte le litste risorse. Tutto il resto viene disattivato, l'organismo entra in una modalità stand-by e tutti gli ulteriori segnali vengono ignorati. Nei manuali di pronto soccorso tale procedura viene correntemente chiamata svenimento. Quale versione preferisci? 4 1 - PM 0 rispostePM - RispondiCerca per nome
0 7 1Commento di Adler - 20/11/19 11:18Il dolore,una condizione di estremo di disagio che accomuna tutti gli esseri viventi...ricordo che uno dei miei libri preferiti era "se questo è un uomo "di Primo Levi in cui raccontava il suo anno di prigionia nel Konzetrationlager di Auschwitz. Parlava della naturale convivenza tra lui e il dolore:quello fisico che comprendeva la fame,il freddo,le percosse,la durezza estrema del lavoro e il tormentoso riposo notturno...poi il dolore come condizione penosa nonché dannosa dello spirito:la morte dei compagni di sventura,degli amici,dei propri cari,la nostalgia della casa (in tedesco Heimweh)della propria identità sostituita con dei numeri marchiati a fuoco sul polso insomma tutto!una sola cosa paradossalmente,ha potuto e voluto preservare grazie al dolore:la sua vita. Difatti non ha mai pensato al suicidio perché i bisogni impellenti in quel mondo feroce ,hanno determinato la sua voglia di vivere e resistere nonostante fosse votato a morte certa nel crematorio;l'importante era trovare sollievo anche per un minuscolo lasso di tempo e illusoriamente lenire il disagio causato dal dolore. Infatti i suicidi avvengono in gran parte dei casi per mo risolvibili,è 7 1 - PM 0 rispostePM - RispondiCerca per nome
0 7 1Commento di Adler - 20/11/19 11:23solo il grado di sopportazione del dolore che determina la prosecuzione o meno della vita di un individuo:deve partire da sé stessi la scelta delle priorità che rendono l'individuo felice nonostante le difficoltà e le avversità della vita altrimenti sarà causa della propria infelicità e di quella altrui... 7 1 - PM 0 rispostePM - RispondiCerca per nome
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