Verso fine maggio-primi di giugno dell’anno scorso, cercando tra i vari annunci di massaggiatrici di un’altra piattaforma (MaM ancora non lo conoscevo), ne spicca uno che mi colpisce e affonda in un secondo. Un annuncio che è come un pezzo di ghiaccio nel deserto, un corpo estraneo a tutto il resto. In pratica tra decine e decine di tette e culi a volto coperto (per non parlare delle improbabili foto reali delle cinesi), ecco questi occhi azzurrissimi incastonati in un semplicissimo ma bellissimo viso in primo piano. Clicco ed ecco ancora un tot di sue normalissime foto vestitissima e in vari momenti di tutti i giorni. La chiamo e riesco a prendere appuntamento per lo stesso pomeriggio sul tardi. Riceve a casa sua a Milano. Sei piani in ascensore, ed eccola! Dal vivo è ancora più bella e glielo dico. Mi accoglie in ciabattine da casa, camicetta e gonna al ginocchio. La classica vicina di casa insomma. La casa è un normalissimo appartamento, non ha stanze dedicate con futon e cabina doccia, no, la doccia si fa nella sua vasca da bagno e il massaggio in camera da letto su classico lettino. Tutto molto casalingo come piace a me. Due chiacchiere per conoscerci e scioglierci un po’, qualcosa da bere e poi si va in camera per il massaggio. Ci spogliamo ognuno ad un lato della stanza studiandoci a vicenda. Lei è proprio bella e nuda lo è ancor di più. La pelle è candida e mette in risalto i capezzoli rosati e lo smalto rosso acceso delle unghie di mani e piedi. Il seno è piccolo ma a me piace così (o comunque l’importante è che sia vero e non rifatto), il pube è depilato come piace a me.Mi metto a pancia in giù e si parte. Sento l’olio (non troppo per fortuna e poi le su mani si di me a impastarmi in un meraviglioso massaggio. Ogni tanto dal buco del lettino vedo passare i suoi deliziosi piedini nudi mentre mi gira intorno. Mi massaggia dappertutto e ogni tanto va in esplorazione del reparto sottostante. Mezz’oretta e mi fa girare, prendendo subito in mano la situazione. È delicatissima nel movimento. È proprio un tenero massaggio al lingam, non un veloce lavoro di falegnameria. Si accorge che sono letteralmente rapito, ipnotizzato, ferma un attimo il movimento e guardandomi con quegli incredibili occhi azzurri mi dice “Puoi toccarmi se vuoi” ed io sento la mia voce risponderle “Scusa, mi sembrava di sporcarti...” e poi comincio ad accarezzarla ovunque, basta essere delicati. Ancora qualche minuto e mollo i pappafichi. Per fortuna lei non si ferma subito come fanno tante cinesine. Poi, quando proprio non ce n’è più, mi ripulisce con le salviettine rinfrescanti e riparte per l’altra mezz’ora di massaggio sul davanti. Mentre mi passa le mani su petto, ventre, pube, gambe e piedi, parliamo amabilmente. Lei ha poco meno di trent’anni e si chiama “...”, ma io le dico che se non le dispiace la chiamerò OcchiDiCielo. Le fa piacere. Viene dall’Ucraina, eccetera eccetera. Doccia, ci rivestiamo, caffè, altra conversazione. Lei è dolcissima e riesce ad infonderti una tranquillità incredibile. Poi a malincuore devo andare. Mi accompagna alla porta a piedi nudi, un abbraccio che sento sincero e le dico che difficilmente tornerò da lei, perché rischierei di innamorarmi. Sorride: “Come tu vuoi...”Naturalmente, l’ho richiamata dopo tre giorni e dopo ci siamo incontrati una, due volte la settimana fino a fine settembre. E quando non ci si vedeva, ci si scriveva su whatsapp. Mi ricordo che in occasione del nostro secondo incontro, una volta nudi in camera sua, invece di salire subito sul lettino, l’ho presa per mano e l’ho accompagnata verso il lettone indicandoglielo. Lei non capiva, ma poi le ho fatto cenno di salirci in piedi. Una volta salita l’ho abbracciata forte forte e lei, sorprendentemente ha abbracciato me ancora più forte, pelle a pelle. Bellissimo. Le ho spiegato che vista la mia altezza (193), così eravamo pressapoco alla pari. Siamo stati abbracciati così per almeno cinque minuti buoni e lei ad un certo punto mi ha stretto ancora di più, dicendomi che era contenta di avermi conosciuto e che le piacciono gli abbracci. In altri incontri questi duravano anche di più. Ci piaceva e faceva bene ad entrambi abbracciarci. Era diventato un nostro rito. In un’altra occasione eravamo abbracciati questa volta seduti sul suo divano in soggiorno perché lei aveva voglia di raccontare un po’ del suo passato decisamente non bello. Mentre parlava le ho tirato su le gambe appoggiandole alle mie, accarezzandole piano fino a massaggiarle i piedi. Vedendo che mi osserva, le chiedo se le da fastidio o se soffre il solletico, ma lei risponde che invece le piace tanto. Allora le dico che anch’io sono bravino nel massaggio e che se vuole possiamo invertire le parti. Lei acconsente con entusiasmo e dopo un’oretta abbondante riapre gli occhi felice. Le è piaciuto tanto. E così anche questa diventa una nostra consuetudine, lunghi abbracci nudi e massaggi vicendevoli. In pratica i nostri incontri di un’ora, in realtà ne duravano due o tre!Verso la fine di settembre, ormai ci conoscevamo come vecchi amici. Un pomeriggio il più bello dei nostri incontri. Dovevamo vederci alle 16, ma alle 14:45 mi arriva un suo whatsapp: Alle 17 viene mia mamma, se puoi anticipa nostro appuntamento. Le rispondo che parto subito e in effetti sono al suo citofono alle 15:30. Una volta al sesto piano mi apre e... Dietro la porta la monella è scalza e già completamente nuda! Risaltano i freschi segni del costume sull’abbronzatura, perché è stata una settimana al mare col fidanzato. Ride di gusto alla mia sorpresa e ci abbracciamo lì in corridoio.Abbiamo solo un’oretta e mezza, ma lei ha già pensato come fare e me lo propone: “Se vuoi facciamo mezz’ora tu massaggi me e mezz’ora io massaggio te. Sennò ti faccio io un’ora.”Mi piace la prima opzione e mi accompagna in camera. E qui altra sorpresona: Facciamo massaggio sul letto, così non apro il lettino e c’è più tempo? Sono d’accordo e in effetti sul lettone c’è già steso un grande telo spugna. La massaggio per bene lentamente dappertutto, soprattutto piedi e spalle, punti che le danno più piacere, prima dietro e poi davanti. Quando l’avviso che è terminata la sua mezz’ora, spalanca gli occhi e batte le mani contenta, come una bimba che ha appena ricevuto in regalo una bambola. Bello, belloo, esclama felice. Poi tocca a me. E quando è il momento di girarmi, questa volta invece di starmi di fianco come quando sono sul lettino, si inginocchia tra le mie gambe aperte. Su mia richiesta non aggiunge olio al pistone che è già lubrificato di suo e così il massaggio al lingam dura molto di più. Le chiedo di guardarmi negli occhi per tutto il tempo mentre lo fa e suoi incredibili pezzi di cielo non mollano i miei fino alla fine, quando con voce roca esclamo “Principessa OcchiDiCielo, oggi sei la mia regina, ti affido il mio scettro, fanne ciò che vuoi!” E lei mi sorride mentre prorompo fiotti di felicità tra le sue mani. Poi si stende di fianco a me, mi abbraccia e sorridendo mi sussurra che dobbiamo fare presto, che fra un po’ arriva sua mamma. Ci laviamo a vicenda col doccino nella sua vasca, riesce anche a prepararmi un caffè e poi purtroppo la devo lasciare, per non rischiare di incrociarne la madre. “Perché lei no sa che faccio questo lavoro, a tutti no si può dire tutta verità...” Mi ritrovo nel traffico, inebetito e confuso. La settimana dopo sono io via per lavoro, Toscana e Umbria. Viaggiare da solo è anche una buona occasione per riflettere e in sei giorni di viaggio, si riflette tanto. Quando torno le scrivo un lungo messaggio dicendole che non sarei più andato da lei, perchè ero semplicemente innamorato perso e non andava bene, perché lei è fidanzata, perché ci sono quasi quarant’anni di differenza, perché anche se mia moglie mi ha lasciato dieci anni fa siamo ancora sposati a tutti gli effetti non avendo mai voluto divorziare nessuno dei due, eccetera eccetera. Mi risponde che capisce e che sa che sono bella persona. Mesi di silenzio. Ma poi a Natale le mando gli auguri e le scrivo la mia proposta:Non voglio più essere cliente, ma amico. Quel pagamento è l’ultima barriera tra essere cliente o amico. Questo non perché voglia prestazioni gratis, no! Posso anche rinunciare al massaggio, ci si può vedere per due chiacchiere, un caffè, una pizza, una gita, ecc... Se poi spontaneamente ci viene voglia di scambiarci un massaggio, ok, ma da amici, a costo di rinunciare ai fuochi d’artificio finali. Penso che forse non accetterà mai. E invece mi arriva il suo whatsapp:Sì, va bene amici così come dici tu. In questi mesi ho sentito un po’ tua mancanza, ma no ho scritto per paura di disturbare. E da allora è così...ð¥°Ora, non chiedetemi nome e numero di telefono, perché non li dò nemmeno sotto tortura. Lei si è fatta un piccolo parco di afiocionados e fa qui due-tre, massaggi al giorno, ma non di più, quindi non ama che le si faccia pubblicità.