Primo + acqua... secondo + birretta... pranzo di lavoro con dessert...Spesso, troppo, questa è metaforicamente la risposta che ottengo nel contattare una massaggiatrice al telefono.Sono consapevole di essere una voce fuori dal coro però il menù mi rattrista e mi fa cambiare aria immediatamente.Non voglio criticare nessuno, gusti personali, eh! Tuttavia qui si parla tanto di massaggi emozionali ma nella situazione descritta sopra l’emozione dov’è. È un listino, sono garanzie, nel perfetto stile milanese del lavoro, guadagno, pago, pretendo.Sono rare quelle perle che annunciano, con voce quasi severa, che fanno massaggi, e basta. Poi ci si vede, siamo adulti, in alcuni casi, vaccinati e quello che succede succede. Non è machismo di conquista, è solo la libertà di lasciarsi andare e vedere quello che si crea fra due persone adulte che si conoscono e si scoprono un po’ per volta. Ed ogni volta è diverso.Incertezza, emozione, ecco quello che ci vuole (per me) perché si possa parlare di “intrigo”. I limiti sono belli, come un’orizzonte, la sorpresa, l’intrigo è sorpassarli inaspettatamente.Ripeto, nessuna critica, anzi, posso persino ammettere che a volte sono stato tentato di andare sul sicuro. L’importante è farlo sapendo che cosa si cerca, la discrasia fra aspettativa e realtà può fare male.Buon massaggio a tutti!