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Il Prode Anselmo

Racconti - 08/02/22 - Autore: Nuru
Passa un giorno, passa l'altro
mai non torna il prode Anselmo
perch'egli era molto scaltro
andò in guerra e mise l'elmo.

Mise l'elmo sul pisello
per non prendersi quel mal,
e partì, coi soldi in tasca
e la moto per caval.

Fu alle nove di mattina
che l'Anselmo uscì bel bel
ben sapendo che qua in Cina
il Benessere è un bordel.

La sua bella, che lo accolse
tal Chen Chen si presentò
ed in stanzetta sculettando
invitante lo guidò.

Sul lettino lo distese
poi lentamente si spogliò
con mani lei lo prese
e tutto il corpo massaggiò.

Al 'gilale' fu ben lesto
e la sua gioia dimostrò
nel futon un gran bel buco
virilmente lui lasciò.

Con la bocca dolce e calda
pronta lei lo deliziò
poi girossi e a gambe larghe
col cappuccio l'invitò.

Ma quando giunse al cespuglietto
voglia rìa incominciò
e l'Anselmo, lesto lesto
tolse l'elmo, e dentro entrò.

Dentro entrò, e dentro venne
in due colpi, il guerrier
perché egli era molto scaltro
ma perse il senno sull'imen.

Con l'imene nella testa
ma col glande ei ragionò
non curandosi del resto
le sue brame egl'appagò.

La fanciulla in tal frangente
a strillare principiò
ed un corpo contundente
a buon conto ell'afferrò.

Forte fu la botta invero
che l'Anselmo s'accasciò
ancor duro e pien di seme
come venne, se ne andò.

Passa un giorno, passa l'altro
mai non torna il cervellon
perché egli era molto scaltro
andò in guerra col goldon.

Col goldone sul pisello
ma quel pirla lo cavò
e così gli avvenne questa
che mai più non ritornò.


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