Recensioni dei centri massaggio a Milano - Pagina 3489

08/10/18 07:45 - Opium, fino all'altro giorno per me era solo un profumo. Una di quelle essenze che vedevo tra le milledegli incensi, un nome orientaleggiante, un nome tra tanti.
Poi scorro il database, ho voglia di un posto nuovo, oramai sono costretto al consueto e il desiderio di esplorazione monta, si fa prepotente.
Una telefonata, un appuntamento e son pronto a scoprire se le promesse possono divenire certezze, se c'è realmente una novità.
Mi apre lei, definirla tanta non rende. Io non sono certo piccolo e lei per fortuna non ha i tacchi. Gli occhi si incontrano quasi alla stessa altezza e garantisco che poche volte mi è capitato. Sono chiari, incastonati tra il corvino dei capelli ancor più risplendono. Di certo una presenza che non può lasciare indifferenti.
Mi fa accomodare e di pronto si parte, gli orpelli volan via; stracci inutili in un nuovo gioco che va a incominciare. L'olio al profumo di cioccolato comincia a pervadere l'ambiente, le sue mani cominciano a percorrermi. Sento quel brivido alla schiena, sento quell'assopimento che è sintomo della rilassatezza, sento che gli affanni se ne vanno; soprattutto ento le voglie che crescono.
Sa come muoversi, delicata, a tratti decisa; a momenti gatta, a momenti pantera. Sento i seni che cominciano a muoversi sulla schiena, sento i desideri; i miei.
Il tempo non lo misuro, eternamente indeciso tra il desiderio che il gioco continui e che finisca per potermi voltare. Tocchi casuali nei punti sensibili, o forse casuali non sono. Mani, labbra, soffi, giochi di lingua che completano le emozioni.
Sarà anche autunno ma sotto senti veri risvegli primaverili a memoria che, per un uomo, le stagioni non contano; soprattutto quando ha a che fare con un pezzo di donna come questa.
Poi ci si volta e raccontarle che mi ha lasciato indifferente non è certo possibile, non si può nascondere il sole coprendolo con una carta velina.
Tutto prosegue, lento come deve essere, splendida tortura che la mente vuol seguitare all'infinito, che il corpo desidera arrivi alla sostanza, al più presto.
Lei sa, a tratti viene, a tratti fugge; il gioco lo comanda lei e pivello certo non sono, ma questa volta ho trovato pane per i miei denti. 
Sale e scende, come la risacca, mentre il sole scende all'orizzonte e dona alle onde dei suoi capelli arcobaleni di riflessi nella semi oscurità della stanza, mentre quegli occhi non smettono di scrutarmi, invadenti, eccitanti.
Le mani salgono e scendono, i seni salgono e scendono, le labbra salgono e alla fine scendono e si serrano sulla preda, per la degna conclusione di un gioco che forse troppo è durato, che sicuramente in poco è finito, che certamente ripeterò.
Grazie donna dolcissima della splendida esperienza, la metto nel cassetto dei ricordi, quello con il lucchetto di cui io solo ho la chiave.
Ciao a tutti
Provoltz