Siamo tornati indietro? A prima vista parrebbe. Eppure quello che vedo non è uguale.Certo, i tentativi di autocommiserazione su cosa avremmo potuto fare sono rispuntati. I catastrofisti sono tornati a far sentire potente la propria voce. I benpensanti hanno ritirato fuori l’indice, pronti ad indicare gli altri come gli irresponsabili che ci han fatto riprecipitare in un grave problema.Io, nel mio piccolo, cerco di non spegnere il cervello, mi guardo intorno e vedo. Quello che vedo sono italiani che hanno ricominciato ad essere italiani.Per tutto il primo giro di italiani ne vedevo pochi, la gente mi pareva tedesca. Tutti ordinati, tutti pronti a fare esattamente quello che gli veniva ordinato, tutti disposti a difendere la rocca fino all’ultimo uomo.Centri cinesi che chiudevano prima dell’ordine ufficiale, operatrici cinesi che scappavano in madre patria, a costo di sopportare due turni di quarantena; uno all’arrivo dall’Italia e uno all’ingresso nella propria provincia di residenza. Tailandesi che scappavano verso mete più vicine, come la Svizzera, per riciclarsi a una professione che nel nostro vicino è assolutamente legale.Le altre che, tranne poche e motivate più dal vero bisogno che da una scelta, si ponevano in monastica clausura, terrorizzate dalla nuova peste.Noi massaggiati poi; chiusi in casa. Impegnati solo in discussioni che riguardavano la situazione sanitaria e non il massaggio. Tutti in attesa del bollettino della protezione civile, che faceva più audience di una partita della nazionale ai mondiali.Adesso il carattere italiano è risorto. Tutti spaccati in due, tutti con la moglie e l’amante. Non importa chi vince, sicuramente una parte avrà fatto la cosa giusta, gli altri si accodano.Molte massaggiatrici che operano in studio privato continuano l’attività. Alcune si pubblicizzano chiaramente; altre adottano la tecnica cinese, che dopo vedremo.I centri massaggio che chiudono ma non chiudono. Cioè, molti di quelli che hanno un accesso sul retro lo usano per continuare ad operare. Anche in questo caso alcuni mantengono una propaganda evidente, altri il metodo prima citato.Ma cosa stanno facendo i centri cinesi? Chiaramente la maggior parte sono chiusi, molte delle figlie del celeste impero hanno le stesse paure dell’altra volta. Alcuni restano nominalmente chiusi ma, se si è conosciuti, se il telefono è già stato memorizzato, si può ottenere l’appuntamento. Addirittura abbiamo un caso dove la clientela entra nel negozio adiacente e poi raggiunge la porta posteriore, sempre e solo se si è “di fiducia”.Anche i massaggiati sono cambiati, adesso non si cercano solo le scuse per la moglie; si sono aggiunte quelle per arginare il blocco. Tra un po’, visto quanto sopra detto, assisteremo a scenette di gente che aspetta fischiettando sul marciapiede e, nell’attimo in cui nessuno li guarda, scivola velocemente in un portone.Massaggiati che si passano i numeri di telefono “buoni” o che telefonano per fissare l’appuntamento a un amico fidato. Magari cominceremo a usare parole d’ordine o codici di bussamento alla saracinesca dei negozi chiusi.Sinceramente non so se sono d’accordo, però tutto questo mi regala un sorriso. Mi piace constatare che alla fine gli italiani son sempre italiani. Ero quasi preoccupato che ci fossimo dimenticati chi siamo veramente.Che Dio ce la mandi bona.Provoltz